Emozioni, sensazioni, voglia di divertirci e far conoscere la realtà della celiachia sono gli ingredienti che ci hanno fatto credere in questo progetto. Un progetto che come un sogno, nasce con la speranza di dimostrare che nonostante il gene diverso nel nostro organismo abbiamo delle capacità e dei valori in cui crediamo.
Siamo persone, ragazzi che nel corso degli anni hanno saputo credere, vincere, abbiamo fatto della celiachia non una malattia, ma una ricchezza, un dono che ci accomuna e rende la nostra squadra ancora pìù solida. Con il passare degli anni abbiamo visto i fondatori lasciare il testimone, continuando a guidarci con il loro spirito, abbiamo conosciuto nuovi compagni che come noi hanno creduto in questo sogno.
Ogni anno nonostante gli acciacchi, qualche componente perso per la via, o qualche figlio in più, cerchiamo di partecipare al torneo, consapevoli di avere squadre con componenti più forti ed agguerriti contro cui sfidarci, ma la nostra forza di volontà ed il nostro saperci mettere in gioco ci tiene ancora uniti.
Sabato 10 gennaio abbiamo voluto dimostrare il nostro essere squadra in onore del nostro ex Mister Diego Ridolfi, che dopo aver guidato con entusiasmo, fatica ed onore la squadra, ha deciso di lasciare spazio ad uno noi, che cercherà di portare avanti il suo progetto. Una giornata, di svago, divertimento, che tra due tiri al pallone, due battute ed un piatto di cappelletti, ci ha fatto semplicemente sorridere.
Un incontro avvenuto a Forlì, abbiamo sfidato il freddo e la nebbia pur di assaporare ogni istante insieme: ci siamo spostati da città conosciute come Cesena, Imola, Lugo ,Bologna, Modena a luoghi più sperduti come Correggio e Fabbrico, pur di dimostrare che siamo una squadra.
Ogni anno cerchiamo nuovi giocatori celiaci come membri di questo grande gruppo di amici, per far conoscere questa realtà sportiva.
Ora spetta a noi continuare a credere a questo progetto investendo il nostro tempo, affinché gli sforzi di chi ci ha preceduto non siano stati vani; ed a voi continuare a credere che la celiachia non è un limite che ci rende diversi, ma un dono che ci rende speciali.