Mercoledì 21 marzo sarà approvato in Conferenza Stato Regioni il nuovo decreto sull’assistenza ai celiaci: confermato il diritto all’erogazione gratuita degli alimenti, sebbene con una riduzione media dei tetti di spesa del 19%. Revisionato anche il Registro Nazionale degli alimenti senza glutine erogabili, che garantisce ancora gli alimenti definiti “ad alto contenuto di servizio”, come piatti pronti e preparati, che consentono anche ai celiaci di aderire ai prevalenti stili di vita. L’Associazione Italiana Celiachia (AIC) sottolinea che la terapia è garantita e l’assistenza ai celiaci assicurata, nonostante i tagli.
La modificata normativa europea, che ha abolito dal 2013 i prodotti dietetici, e il calo dal 2006 a oggi dei prezzi dei prodotti senza glutine del 7% nelle farmacie e fino al 33% nei supermercati, ha reso necessaria la revisione dell’assistenza ai malati di celiachia, che in Italia sono oltre 198 mila e crescono ogni anno al tasso di circa il 10%. La riduzione non è una sforbiciata lineare alle risorse per i pazienti, ma una revisione razionale che lascia immutata la copertura del 35% dell’apporto calorico giornaliero da carboidrati privi di glutine e che mantiene l’attenzione su specifiche fasce d’età con bisogni particolari. Nella primissima infanzia il tetto di spesa cresce del 24% (da 45 a 56 euro) e resta pressoché invariato nella fascia adolescenziale, particolarmente critica per l’accettazione di un regime alimentare speciale.
Soddisfatta l’Associazione Italiana Celiachia (AIC), per gli impegni assunti dal Ministero per migliorare la qualità dell’assistenza: prossimo obiettivo i buoni digitali, spendibili ovunque in Italia, anche al di fuori della propria Regione di residenza, cui lavorerà congiuntamente il Ministero della Salute con quello della Funzione Pubblica.
I tetti di spesa sono il prodotto del costo a caloria della dieta senza glutine e sono fissati in base all’età, al genere e ai relativi fabbisogni calorici. Nelle fasce di età 6 mesi-5 anni e 6-9 anni, il tetto sale a 56 e 70 euro, rispettivamente per bambine e bambini. Dai 10 ai 13 anni il tetto sale a 100 euro per i maschi e 90 euro per le femmine. Dai 14 ai 17 anni diventa 124 euro per i maschi e 99 euro per le femmine per poi scendere nella fascia 18-59 anni a 110 euro per i primi e 90 per le seconde. Negli over 60 il limite massimo di spesa mensile scende a 89 euro per i maschi e 75 euro per le femmine.
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